Cesi, una Storia Illustre

Cesi una storia illustre

Le origini

Cesi, per la sua posizione geografica, per la ricca vegetazione, per la presenza di una ricca fauna fondamentale per la caccia e, dunque, per la sopravvivenza, per la presenza di grotte cavità utili alla difesa e a ripararsi, fu abitata fin dall’epoca preistorica, come attestano alcuni reperti rinvenuti nelle grotte stesse.

Gli Umbri

Le popolazioni umbre, considerate tra i popoli più antichi in Italia, abitarono la montagna di Cesi lasciando notevoli testimonianze: oltre alle necropoli di Porta Palazzo e Poggio Azzuano – continuazione delle grandi necropoli di Pentima, delle Acciaierie e di San Pietro in Campo Vi sono le mura ciclopiche di strada della Pittura, di Sant’Erasmo (dove si trova il sito dell’antica Clusiulum, un luogo fortificato citato da Plinio il Vecchio) e di Sant’Onofrio.
Resti di notevole interesse sono soprattutto due templi di monte Torre Maggiore.
I resti di tali insediamenti indicano chiaramente che l’area fu tra più potenti centri insediativi di popoli italici dell’Umbria meridionale.
I materiali rinvenuti, per lo più bronzetti votivi, sono visibili al Museo Archeologico di Terni.

I Romani

Nel 295 a.C. con la battaglia di Sentino, Roma sconfisse le popolazioni umbre. Il sito fortificato di Cesi e quello di Sant’Erasmo, non impedirono ai Romani di sottomettere la popolazione che abitava il territorio, la quale fu costretta a rifugiarsi sul luogo ove poi sorse Carsulae. L’ultima resistenza di guerrieri umbri, poi finita in massacro, si ebbe, probabilmente, come ricorda Tito Livio nel X libro, cap. delle Storie, nelle grotte di Cesi.
Quello che è certo è che all’inizio del III sec. a.C., Roma completò la conquista dell’Umbria e monti Martani rappresentarono l’ultimo baluardo della resistenza degli Umbri, impegnati in una specie di guerriglia nei confronti dei Romani più organizzati.
Sorse così il primo nucleo di Carsulae che diventerà, di lì a poco, una splendida città romana. Allo stesso tempo l’area di culto di monte Torre Maggiore continuò ad avere, anche in epoca romana, un ruolo di primo piano nella centralità dei riti religiosi dell’Umbria meridionale, tanto che una strada di grande importanza conosciuta come Carre Sale, collegava i due siti.

 

Il Medioevo

Il primo nucleo di Cesi

La nascita di Cesi, secondo la tradizione e secondo Contelori, avenne dope la “ruina di Carsulae”, quando gli abitanti Si rifugiarono nella vicina Casventum oggi San Gemini e a Cesi. Lo storico scrive che è opinione comune, ma non suffragata da alcun documento, che il primo nucleo sorse a Santa Maria de Fora presso Montione e che questo si trasferì poi nel sito attuale.

Le Terre Arnolfe

La storia importante di Cesi inizia con gli Arnolfi. Si sa che dopo il 962 l’imperatore Ottone di Sassonia, infeudò questo territorio e lo affidò a un suo consigliere, tal Arnolfo. Da allora ha inizio la storia delle Terre Arnolfe di cui fecero parte molti borghi fortificati che ebbero, proprio in Cesi il maggiore centro, vale a dire la “capitale”.
In un documento del XIII sec. si legge che il Papa incaricò addirittura i Templari di governare Cesi che era “caput Terrae Amolphorum”
La potente Rocca di Cesi sul monte Sant’ Erasmo, fu la sede del castellano (rector) o governatore che, nominato dal Papa, e ebbe giurisdizione su tutte Terre Arnolfe. Il suo ruolo strategico fu enorme tanto da essere contesa da Terni, Todi e Spoleto.

Dal Medioevo ai giorni nostri

Il periodo di massimo splendore Si ebbe nei secoli XVI e XVII.
Cesi, pur risentendo delle lotte tra Papato e Impero, rimane sotto il controllo dello Stato Pontificio e continua il suo ruolo di “capitale” delle Terre Arnolfe, denominazione che permane fino ai primi anni del ‘700.
Nel 1525 il Papa Clemente VII assegna la signoria del luogo a Paolo Acquasparta che farà erigere il bel palazzo che tuttora si vede nel centro storico. Sorgono, più o meno contemporaneamente, anche gli altri palazzi nobiliari.

Cesi, comune autonomo

Nel 1861 viene formata la prima giunta municipale di Cesi. Essa avrà termine nel 1927 quando verrà istituita la Provincia di Terni che, dovendo ampliare il territorio comunale per decreto legislativo, ingloberà Cesi e altri 14 comuni come Collescipoli, Collestatte e Piediluco, tutti divenuti sede di Delegazione Comunale.

Tra storia e leggenda: la strage degli Umbri nelle grotte di Cesi

Tito Livio parla di una strage di duemila Umbri costretti dai Romani a trovare rifugio in alcune grotte di cui, così dice lo storico, scoprirono due accessi. Allora appiccarono il fuoco all’imboccatura delle stesse facendo morire I guerrieri soffocati dal fumo e dal fuoco. Si è ipotizzato che le grotte fossero quelle di Cesi.
Le ricerche degli speleologi sono ancora in corso. È opportuno ricordare, però, che sono numerose le grotte presenti nella della montagna e che, in più di 2000 anni, ci sono stati crolli e trasformazioni delle stesse che impediscono di perlustrarle interamente.

Lo statuto delle Terre Arnolfe

Il primo Statuto viene emanato nel 1286.
Suddiviso in 81 articoli, regola diversi aspetti della vita pubblica. Con esso si cercò di dare regole comuni e unità giuridica a tutti centri delle Terre Arnolfe che avevano avuto, fino a quel momento, amministrazioni e consuetudini diverse.
Un altro Statuto verrà emanato nel 1515.